- incontri di approfondimento -
Animatore sì,
ma con il cuore!
nimatori non si nasce ma si diventa, attraverso una lunga, accurata e quotidiana preparazione; non esiste animatore che non sia cresciuto seguendo l'esempio, i consigli, le impronte lasciate sul cammino dai più grandi, esperti e formati; ogni giovane, che si appresta ad esibire il tanto meritato titolo di animatore, sa che dovrà essere un sincero amico dei ragazzi che gli saranno affidati, , pieno di gioia ed entusiasmo, parte attiva e solidale del gruppo-animatore, sicura "cassaforte" nei confronti dei problemi e delle semplici confessioni che, ogni giorno, gli saranno proposte, innamorato della vita e della vivacità dei suoi ragazzi, vista come la sua stessa voglia di vivere, di conoscere e di scoprire: in una semplice parola, un educatore.
Educare significa "trarre fuori, far uscire", permettere che l'educando compia quell'importante salto di qualità che lo trasformi da bambino ad adulto, capace di riconoscere i propri sbagli e consapevole delle proprie responsabilità. Penso che formare una persona sia uno dei compiti più difficili poiché l'educatore ha nelle mani un grande, inestimabile tesoro cioè la vita delle generazioni future, la personalità degli uomini del domani, gli educatori dei nostri figli.
Nulla, dunque, deve essere abbandonato al caso ma, attraverso l'intervento di esperti ed appassionati in materia, plasmare, giorno dopo giorno, come un'ammirabile opera d'arte, la competenza e la preparazione sul campo, trasmesse, poi, da educatore in educatore.
A tale scopo, noi giovani del GAS di Cornedo, dobbiamo ringraziare l'utilissimo intervento di Nicola, un simpatico e preparato animatore, che nel corso di due incontri ha cercato di trasmettere, a noi e agli amici di Novale e Maglio, alcune fondamentali metodologie nell'approccio con i ragazzi e nuovi, divertenti modi per favorire la relazione, la conoscenza, la socializzazione e l'amicizia con i nostri animati e fra i nostri animati, attraverso giochi semplici ed immediati nella comprensione, anche dai più piccoli del gruppo.
Nicola ci ha fatto capire che ognuno di noi ha in sé una potenza incredibile, che deve essere adeguatamente donata all'altro, considerando la personalità, l'età, il contesto familiare e sociale di chi ci sta di fronte; ogni bambino che ci è affidato vede il proprio animatore come un modello da imitare in ogni suo aspetto, fino ad innamorarsi, a volte, di quella persona che lo sa comprendere, che sa mantenere il silenzio sulla sua segretissima confessione, che sa diventare un bambino come lui nel gioco e mantenere un comportamento leale in ogni momento fino a giungere a voler a tutti i costi essere un giorno come lui, la sua copia: questo è l'immenso potere racchiuso nel pugno di ogni educatore ed è necessario rendersi costantemente conto della propria forza per renderla costruttiva e non distruttiva e negativa.
Essere animatori è una difficile missione e non si può sbagliare, non è ammesso alcun errore perché la posta in gioco è altissima: la vita, il carattere, i sentimenti di un futuro cittadino, genitore, amico, animatore, educatore...
Ognuno di noi si senta riscaldato dall'immenso sole che racchiude in petto e, allo stesso tempo, sappia riscaldare ogni persona che incontra per la lunga strada della sua vita.
Mi colpì molto una frase che mi disse, un giorno, la mia professoressa di italiano: "Innamorati sempre, quotidianamente, di tutte le cose che ti circondano; cogli la bellezza anche nella cosa più inutile perché, anche lei come te, racchiude qualcosa di grande, immenso, inimitabile, unico e divino".
Forse dovremmo iniziare a stupirci degli occhi lucenti dei nostri bambini...
Martina