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TU SEI PREZIOSO AI MIEI OCCHI
il cammino formativo per l'anno pastorale 2007/08
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uesto è il tema che ci accompagna quest'anno nei nostri incontri formativi con gli animatori: è Dio che col suo grande Amore ci dice e ci ripete ogni istante che <<tu -ognuno di noi- sei prezioso ai miei occhi!>>
Ecco come spiega Don Pascual Chavéz nella Strenna 2008:
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La vita è il grande dono che Dio "amante della vita" ci ha affidato a modo di SEME perché collaboriamo con Lui a farlo crescere e rendere frutto abbondante. Questo seme ha bisogno di "cadere in un terreno buono" nel quale possa germinare e dare frutto; questo terreno è la famiglia, culla della vita e dell'amore, luogo primario di umanizzazione. La famiglia accoglie con gioia e gratitudine questo dono della vita e offre l'ambiente propizio, a mo' di una ecologia, per la sua crescita e il suo sviluppo.
Ma come capita con il seme, non basta un buon terreno, si richiedono anche gli sforzi pazienti e laboriosi del agricoltore che lo irriga, lo cura e lo aiuta a crescere; questo agricoltore della vita è l'educatore.
(Don Pascual Chavéz, Strenna 2008)
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Il seme è prezioso perché contiene già tutta la vita e ha già in sé i germi della sua vocazione.
Ciò che ogni ragazzo sarà dipende dall'impegno che avrà nell'aver cura, con l'aiuto dell'educatore, dei preziosi "semi" presenti in lui. L'educatore aiuta il giovane a scoprirsi come una meraviglia, a prendere coscienza dei doni presenti nella sua esistenza.
L'agricoltore favorisce il "terreno buono" in cui il seme può nascere e crescere. Ne avrà cura e lo custodirà. Allo stesso tempo il ragazzo, il giovane, deve essere aiutato a cogliere come una opportunità di vita e di crescita l'educazione che gli viene offerta.
L'albero man mano che cresce verso l'alto radica sempre più profondamente le sue radici; se questo non avviene l'albero cadrà. È necessario aiutare i giovani a maturare scelte radicate su quei valori evangelici in cui la nostra interiorità si specchia e si ritrova.
Vi è un tempo in cui l'agricoltore si reca presso le piante per potare alcuni rami inutili e, a volte, per potare anche alcune fronde che potrebbero dar frutto. È un'operazione necessaria se si vuole che l'albero cresca in modo armonioso e che porti frutti a lungo. Il giovane, per prevenire atteggiamenti o scelte negative o per favorire processi di crescita positivi, è chiamato, con l'aiuto dell'educatore, a tagliare, in spirito di discernimento, esperienze, atteggiamenti, scelte che possono impedire il suo processo di crescita e, allo stesso tempo, ad aver cura di tutte quelle scelte che favoriscono la sua maturazione. È il tempo del sacrificio, del morire a se stessi che porta a scegliere ciò che fa davvero crescere agli occhi di Dio.
Finalmente è giunto il tempo in cui l'albero porta frutto e in cui l'agricoltore procede al raccolto. Il destino del frutto non è di rimanere sull'albero ma di essere raccolto da qualcuno, di essere dono. Rimanere sull'albero significa marcire. Il giovane che attraverso un procedo di crescita è giunto a maturare alcuni "frutti" (scelte, capacità di dono, esperienze) viene aiutato dall'educatore a mettere a disposizione quanto ha maturato e a non tenerlo per sé perché tutto ciò che non è donato è perduto.
Il sussidio dell'MGS ci propone un cammino fatto di diverse tappe:
- TU SEI PREZIOSO
- Educare è… aiutare il giovane a scoprire che "è prezioso"
- SIAMO FATTI PER CRESCERE
- Educare è… far comprendere al giovane che deve assumersi la responsabilità della propria crescita
- HO BISOGNO DI RADICI PROFONDE
- Educare è… aiutare il giovane a fare quelle scelte che aiutano a mettere radici profonde
- É TEMPO DI POTARE
- Educare è… far capire che è necessario compiere dei tagli nel proprio cammino di crescita
- TUTTO CIÒ CHE DONI VIVE
- Educare è… aiutare i giovani a fare della propria vita un dono
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