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incontro di venerdi' 29 novembre '13 |
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incontro: ''La Mia Anima… Vive ed Opera''
io sono quello che faccio; con il mio impegno costruisco la mia vita
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iviamo nell'epoca del "tutto e subito", è inutile negarlo. Avendo tutto pronto, non sentiamo il bisogno di impegnarci, nè tantomeno di metterci al servizio degli altri. L'obbiettivo di stasera è proprio quello di andare controcorrente rispetto al mondo: le gioie e le soddisfazioni fugaci, infatti, nascondono una felicità ed un divertimento altrettanto caduco e fallace. La grande gioia può essere raggiunta solo con un impegno costante e con uno sforzo di volontà continuo. Si "vuole" perché si "vuole davvero", e non perché è a portata di mano. La felicità suprema è quella cristiana, ovvero quella che nasce dal servizio e dall'impegno per gli altri. Il comandamento fondamentale ci viene in aiuto: "ama il prossimo tuo come te stesso". La gioia scaturisce dall'amore per gli altri, dal servizio che si presta, dal tempo che si dedica loro. Essere cristiani significa proprio questo. Cristiano non è chi prega, ma chi segue il modello di "Cristo" che, come è ben risaputo, si è sacrificato per salvare l'umanità tutta. Quale esempio è migliore del figlio di Dio, per esprimere l'importanza del servizio e del mettersi a disposizione degli altri?
In questa serata abbiamo voluto concentrare l'attenzione proprio sul senso dell'impegno e sull'importanza di prefiggersi un obbiettivo. Ciascuno dei ragazzi del biennio ha scelto un impegno quotidiano da mantenere e lo ha incollato alle radici di un grande albero che era stato disegnato su un cartellone. Perché alle radici? Perché l'imegno è il fertilizzante, è ciò di cui l'albero della vita si serve per crescere. Con delle radici forti e robuste, l'albero cresce forte e vigoroso. Alla chioma della pianta, invece, i ragazzi hanno attaccato dei biglietti con su scritti i propri sogni.
Sopra all'albero è stato disegnato un sole splendente, al quale qualcuno ha scherzosamente disegnato i baffi. Questo sole è sia ciò che permette all'albero di vivere sia ciò a cui l'albero tende. Se l'albero rappresenta una persona, il sole rappresenta Dio. Ogni ragazzo ha quindi capito che il cammino del Gas gli consente di crescere e di tendere a Dio, ovvero la pienezza e la gioia. Raggiunto Dio, infatti, non si ha più bisogno di nulla.
Consapevoli di ciò, i ragazzi hanno affidato ad una lettera speciale una loro preghiera rivolta a Don Bosco, da consegnare direttamente al Santo, a Schio, il 6 dicembre.
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