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nella casetta di Domenico
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l 16 agosto 1815 nasce Giovanni Bosco, figlio di Francesco e Margherita, che diventerà nel tempo il nostro amato don Bosco. Tutto iniziò tra le colline dei Becchi nei pressi di Torino quando Giovannino fece un meraviglioso sogno dove Gesù con Maria gli indicano il campo dove lavorare: i giovani. Aveva solo 9 anni e non capiva come poteva lui, giovane ragazzino, fare quello che Maria gli aveva indicato e cioè trasformare lupi in agnelli. Ma era tranquillo perché Maria nel sogno lo lascia dicendogli "A suo tempo tutto comprenderai", perciò Giovannino si sentiva sereno e al tempo stesso affascinato.
Il 16 agosto 2015 festeggiamo i 200 anni dalla nascita di don Bosco. Il Rettor Maggiore assieme a tutti noi della famiglia salesiana già da 3 anni ci stiamo preparando a questa festa. Il primo anno abbiamo analizzato la storia di questo santo, il secondo anno la sua pedagogia e come affascinava i suoi giovani, mentre il terzo anno la sua grande spiritualità.
lo scrittoio nella cameretta di d.Bosco
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E quest'anno finalmente i festeggiamenti! Anche il nostro paese vuole dare omaggio a questo santo e dalla piazza di Cornedo il 26 dicembre 2014 parte una corriera piena di giovani che in questi anni si son preparati per festeggiarlo: gli animatori salesiani. Il GAS pieno di entusiasmo si trova ad alloggiare nella casa nativa di Domenico Savio a Chieri, oggi centro di accoglienza, ed è pronto per gustarsi ogni momento. Nel pomeriggio ci diamo uno sguardo attorno e scopriamo il Sermig: l'Arsenale della pace, un modo straordinario per fare servizio.
Il giorno dopo affrontiamo il freddo inverno e ci ritroviamo al Colle Don Bosco. Il tempio è stupendo: entri e vieni abbracciato da un Cristo risorto che ti avvolge e ti protegge. Ci spostiamo alla casa nativa di don Bosco e sembra tutto un sogno. E' il luogo dove i sogni hanno iniziato a segnare la vita di Giovannino, con mamma Margherita al suo fianco a dare sostegno, forza e grinta. La sera è stata poi dedicata al Torino-by-Night tra una passeggiata per le vie e un sorprendente gioco a caccia di turisti.
sempre accompagnati da d.Bosco
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Il terzo giorno ci troviamo a Valdocco, nel primo oratorio, nel cortile dove don Bosco giocava, nel portico dove accoglieva e conosceva i suoi giovani, nelle stanzette dove egli insegnava il carisma salesiano, nella chiesa di san Francesco di Sales dove egli celebrava, confessava, radunava i ragazzi e infine nella basilica di Maria Ausiliatrice dove egli ancor oggi ci accoglie con un dolce sorriso. Eccolo lì che ci stava aspettando e proprio qui noi giovani del GAS abbiamo fatto la nostra promessa, una preghiera, un impegno, un grazie e una richiesta di aiuto per il cammino che stiamo affrontando. Bello, emozionante, vivo. Il cuore batteva forte, la gioia di condividere la festa del bicentenario era grande.
Un ultimo "CIAO" a don Bosco, per poi proseguire al Duomo dove è custodita la sindone. E infine un po' di turismo con la visita alla Mole Antonelliana ed il suo museo del cinema.
Infine quarto ed ultimo giorno. Una super pulizia della casa e uno sguardo a Domenico Savio, un ragazzino dell'oratorio di don Bosco di soli 15 anni proclamato santo. Lui ci insegna che la santità è proprio alla portata di tutti, giovani e adulti, ed è nel nostro quotidiano che la dobbiamo cercare e costruire.
Un grazie ai fantastici cuochi che ci hanno accompagnato in questo campo itinerante, riuscendo sempre a sfamarci con ottime pietanze preparate alla perfezione a tempo di record tra una visita e l'altra. E infine grazie don Bosco, grazie Domenico, grazie Maria per accompagnarci ogni giorno nel nostro cammino verso Gesù.
A presto… i tuoi giovani del GAS.
il dipinto del tempio inferiore
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le promesse in basilica
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il bellissimo tempio di Colle don Bosco
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26-29 dicembre 2014
a casa di don Bosco 
(350 foto, 55MB - solo per i presenti al campo)