-    campo invernale '00/01    -    2/5 gennaio '01    -
Campodalbero  duemilauno l'attività
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           - costruire insieme la nostra libertà -
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In questi quattro giorni vissuti assieme, abbiamo voluto riflettere su un tema che è sempre vivo nell'interesse della gente, e forse soprattutto nei giovani: la libertà. Questa è una di quelle cose che se sai come adoperare diventa una cosa grandissima, ma che se invece non si "conosce" può diventare una cosa inutile, pesante e dannosa.

Il lavoro è stato diviso in tre parti.

       prima parte: noi non siamo liberi

Ma noi siamo liberi? Mah, sembrerebbe di sì: le catene ai piedi non le abbiamo, possiamo vestirci come vogliamo...
Un attimo: possiamo veramente vestirci come vogliamo? Possiamo dire sempre tutto quello che pensiamo? Forse è meglio fermarsi un attimo a riflettere sul peso dei mass-media nei confronti della nostra libertà. Al supermercato acquistiamo l'articolo più conveniente per le nostre esigenze oppure quello che è comparso di più in tv?

L'attività si è aperta con l'ascolto di "Liberi liberi" di Vasco Rossi per entrare nel tema.

Dopodiché ciascuno ha dovuto scegliere tre cose dalle quali <<vorrei essere libero>>, e raffigurarle con ritagli di giornale.

Infine, tutti in cerchio abbiamo esposto i nostri ritagli uno ad uno, passandoci la parola tramite un gomitolo di filo che man mano le esposizioni andavano avanti si srotolava, andando a formare una grande ragnatela che ci legava tutti quanti. Simbolicamente, alla fine abbiamo lasciato cadere assieme la ragnatela (le cose che non ci rendono liberi).



       seconda parte: libertà è darsi le giuste regole

Non siamo tutti uguali, ma questo non deve essere uno scoglio per la libertà di ciascuno; dove finisce la libertà di uno, comincia la libertà dell'altro...
Allora occorre conoscersi, e capire che io ho il potere di dare e togliere la libertà agli altri, con i miei atteggiamenti, il mio modo di pormi in discussione, il modo in cui agisco.


Ci siamo disposti in un doppio cerchio, uno interno ed uno esterno, in modo che si venissero a formare delle coppie "interno/esterno"; così disposti, ogni elemento della coppia (in un dialogo a due) doveva riferire all'altro che cosa lo "legava" e che cosa lo "slegava": hobbies, studi, simpatie,... Dopodiché il cerchio esterno ruotava di una posizione, in modo da formare nuove coppie e ripetere il confronto.

Nella seconda attività ci siamo divisi in gruppi di 4-5 persone capitanati da un coordinatore; i ragazzi dovevano riuscire a convincere il coordinatore di una cosa palesemente falsa, utilizzando tutte le argomentazioni possibili, degli esempi distorti e via dicendo.
Finito ciò, ci siamo riuniti tutti per discutere di come sia facile farsi manipolare e/o manipolare gli altri, andando a ferire la libertà altrui.

L'ultima attività di questa parte ci ha chiesto di riflettere su come dividiamo le ore della nostra settimana tra queste cinque voci: studio/lavoro, attività in casa, hobbies, amici, attività di sopravvivenza (mangiare, dormire,...). Il risultato era riportato sottoforma di torta divisa a spicchi di cinque colori proporzionali al tempo impegnato in ciascuna voce.
Subito dopo abbiamo fatto un'altra torta che raffigurava questa volta la divisione del tempo ideale che vorremmo. Perché non coincidono? Perché abbiamo anche degli obblighi, che però sono dovuti a delle scelte fatte infondo da noi, e che per questo non ci tolgono la nostra libertà.


       terza parte: noi possiamo liberarci!

A volte siamo noi stessi che ci limitiamo la libertà, costruendoci muri che non esistono, fatti di paure che se affrontate possono facilmente essere battute.

A ciascuno è stato consegnato un foglio con delle domande riguardanti le paure comuni che ogni giorno colpiscono i giovani: gli esami, i genitori, gli amici, ecc. alle quali bisognava rispondere in maniera personale ed anonima.
Concluso ciò, ci siamo riuniti in cerchio a discutere assieme il questionario, scoprendo così che gli stessi pensieri che ho io, li hanno anche i miei amici e non sono solo miei, e parlandone assieme ci si può aiutare a vicenda.

L'ultima attività ci ha portato tutti a ballare! Sì, liberarsi dalle paure ballando, liberando il proprio corpo verso la gioia. Ci siamo divisi in due gruppi, ed a ciascuno è stato assegnato un brano musicale movimentato e ballabile; l'attività consisteva nel coreografare il brano, costruirci sopra un balletto.
Certo i movimenti non erano dei più aggraziati e nemmeno molto in sincronia, ma il bello è stato cimentarsi in una cosa così "difficile" difronte a tutto l'altro gruppo mettendosi in gioco, per imparare a non tirarci indietro nelle piccole conquiste quotidiane della vita.




             Andrea



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